sabato 19 novembre 2011

Oasi innaturalistica protetta








Oasi innaturalistica protetta
Sandra Batoni
Terracotta smaltata e monocroma, cera d'api, rami d'albero, plastica varia, pexiglass.
Cm 100x100x350 – 2010

Tutti gli uomini sono, in un certo senso, in contrasto con la natura. E questo fino dal primo momento. Fino dal primo momento, l'atto di civiltà, che è un atto di prepotenza umana sulla natura, è un atto contro natura”
                             G. Ungaretti, da: “Comizi d'amore”, Pasolini intervista Ungaretti


L' “Oasi innaturalistica protetta” è stata, in origine, una serie di statuine di terracotta smaltata bianca a cui avevo aggiunto un piccolo albero e una scatola di plexiglass.
Ero intervenuta sui piccoli rami ed avevo riempito di pezzetti di plastica colorata le scatole, con l'intenzione di simulare un terreno inquinato...realizzando così una sorta di parodia dell'idillio i cui termini contrapposti erano i sogni di bellezza degli esseri umani (quelli che ancora sognano) espressi nei corpi femminili delle bianche figure-ninfe e il mondo naturale che non esiste più, perché sepolto dagli “scarti di produzione”, rappresentato dalle scatole che contengono detriti di plastica colorata.
Ho sentito però di avere da esprimere ancora qualcosa: che la nostra perdita è irrimediabile e definitiva, perché la natura umana è contro natura.
Noi umani abbiamo usato la natura come un mezzo di produzione, rendendola estranea ed ostile, un enorme cumulo di rifiuti che vorremmo: smaltire, trattare, trasformare, riusare, differenziare, recuperare, gestire, depurare, riciclare...tutto con coscienza ecologica. Abbiamo così avviato una nuova produzione della “natura”, con la sua filiera e le sue strategie di mercato. Il suo indotto ci offre la genuinità, l'apparenza, il finto-vero-finto, le oasi protette, l'ecoturismo, il reality show, il cibo biologico, l'albero di Natale eco, che nell'immaginario di alcuni è quello di plastica, che ha il merito di risparmiare i piccoli abeti veri, e per altri è l'abete vero, che, dopo aver svolto la sua funzione decorativa, può tornare addirittura ad essere una vera pianta che cresce nel bosco.
Ho progettato così l'”Oasi innaturalistica protetta”, con l'idea di mettere in scena una natura innaturale, nella quale il risultato del lavoro umano non è esso stesso natura, ma detrito indistruttibile, prodotto industriale colorato, lucido, trasparente, ingannevole ed attraente per i sensi perché può assumere molte apparenze, tra cui quella di un prato finto che profuma di erba appena tagliata.

                                                               Sandra Batoni

Firenze, 10/01/2010


Purissima fonte

Isola vergine

Reperto archeologico