SandraBatoniNuoveSculture
Le sculture che Sandra Batoni ha realizzato negli ultimi tre anni
mercoledì 18 gennaio 2012
sabato 7 gennaio 2012
domenica 1 gennaio 2012
Mostra collettiva - L’intuizione dello spazio
COMUNICATO STAMPA Firenze, 1 gennaio 2012
Mostra collettiva - L’intuizione dello spazio
Data: 10-13 gennaio 2012
In occasione di Pitti Immagine Uomo
Artisti: Sandra BATONI, Donatella MEI, Antonio LO PINTO
A cura di: Paola BORTOLOTTI
Vernissage: martedì 10 gennaio 2012 dalle ore 18
Orario apertura: da mercoledì a venerdì dalle 10 alle 18
Luogo: studioABBAarchitettiassociati
arabella bettazzi
alessandra betti
via dei Della Robbia, 82 - studio 18 - 50132 Firenze
tel. fax. 055 0516897
Sandra Batoni, Donatella Mei, Antonio Lo Pinto, sono artisti che hanno molte affinità pur mantenendo l’indipendenza delle loro peculiari personalità. Si esprimono attraverso forme tridimensionali e sono quindi assai sensibili alla percezione articolata dello spazio. Aggiungerei che li caratterizza una forte propensione a starsene fuori dagli schemi, una caratteristica determinante che li spinge a creare con spirito libero dai condizionamenti correnti. Una qualità che si riconosce nel loro approccio diretto e corretto con la storia e l’uso attualizzato dei luoghi in cui le loro opere si vanno ad inserire, trovando armoniche consonanze oppure causando invadenze stimolanti. Proprio come succede con questa collettiva, ospitata dallo Studio di architettura ABBA, situato in un atelier ottocentesco, ancora intriso di suggestioni d’epoca.
Sandra Batoni viene da una consolidata esperienza pittorica ed ha una approfondita conoscenza del disegno e dei volumi del corpo umano; si è accostata alla scultura in tempi recenti per modellare corpi di donna, di cui sottolinea, attraverso l’uso di materiali vari, l’irriverente nudità. Batoni aggiunge alle forme di gesso, o di altri materiali plastici, elementi di contrasto: PET multicolore riciclato, ma anche elementi prelevati dal mondo naturale, che le servono a inscenare una monumentalità scherzosa e autoironica. Donatella Mei si è affermata come pittrice attenta ai valori della luce e della trasparenza, e, a partire dagli anni Novanta ha indirizzato la sua ricerca di leggerezza e di immaterialità verso l'uso di nuovi materiali, creando opere in acetato, PVC, plexiglas e infine bronzo. Nelle sue installazioni e nelle piccole sculture concepite con la luce, questo elemento aggiunto determina una metamorfosi affascinante poiché interviene sugli oggetti, cangiandone gli spessori e le forme, quasi smaterializzandoli. Anche Antonio Lo Pinto, dopo una formazione in pittura, arti grafiche e scultura, si muove tra seconda e terza dimensione con disarmante naturalezza. Entrare nel suo sito e guardare i suoi lavori, è un’esperienza che stimola la curiosità di capire quale sia il vero messaggio di opere così visualmente esplicite: si passa da giganteschi sigilli in marmo ispirati allo stile della classicità, a forme Neo Pop che rappresentano pezzi di carne, sempre in marmo, a fiori delicatissimi, di gusto orientale, minuziosamente dipinti e perciò tanto realistici da apparire fotografati.
Ambientare la mostra in un atelier - rivisitato con vivacità e con rispetto dai due brillanti e giovani architetti che vi lavorano - per i tre artisti ha comportato l’esercizio della sensibilità e dell’intuito, fino a raggiungere il risultato voluto: confrontare con successo le loro opere con la memoria e con il presente.
Paola Bortolotti
sabato 19 novembre 2011
Oasi innaturalistica protetta
Oasi
innaturalistica protetta
Sandra
BatoniTerracotta smaltata e monocroma, cera d'api, rami d'albero, plastica varia, pexiglass.
Cm 100x100x350 – 2010
“Tutti gli uomini sono, in un certo senso, in contrasto con la natura. E questo fino dal primo momento. Fino dal primo momento, l'atto di civiltà, che è un atto di prepotenza umana sulla natura, è un atto contro natura”
G. Ungaretti, da: “Comizi d'amore”, Pasolini intervista Ungaretti
L' “Oasi innaturalistica protetta” è stata, in origine, una serie di statuine di terracotta smaltata bianca a cui avevo aggiunto un piccolo albero e una scatola di plexiglass.
Ho sentito però di avere da esprimere ancora qualcosa: che la nostra perdita è irrimediabile e definitiva, perché la natura umana è contro natura.
Noi umani abbiamo usato la natura come un mezzo di produzione, rendendola estranea ed ostile, un enorme cumulo di rifiuti che vorremmo: smaltire, trattare, trasformare, riusare, differenziare, recuperare, gestire, depurare, riciclare...tutto con coscienza ecologica. Abbiamo così avviato una nuova produzione della “natura”, con la sua filiera e le sue strategie di mercato. Il suo indotto ci offre la genuinità, l'apparenza, il finto-vero-finto, le oasi protette, l'ecoturismo, il reality show, il cibo biologico, l'albero di Natale eco, che nell'immaginario di alcuni è quello di plastica, che ha il merito di risparmiare i piccoli abeti veri, e per altri è l'abete vero, che, dopo aver svolto la sua funzione decorativa, può tornare addirittura ad essere una vera pianta che cresce nel bosco.
Ho progettato così l'”Oasi innaturalistica protetta”, con l'idea di mettere in scena una natura innaturale, nella quale il risultato del lavoro umano non è esso stesso natura, ma detrito indistruttibile, prodotto industriale colorato, lucido, trasparente, ingannevole ed attraente per i sensi perché può assumere molte apparenze, tra cui quella di un prato finto che profuma di erba appena tagliata.
Sandra Batoni
Firenze,
10/01/2010
Iscriviti a:
Post (Atom)